Felice come una Pasqua, si dice. Forse non c’è espressione più vera di questa, se la consideriamo in senso cristiano, cioè con la mentalità della fede in Cristo. Essere felici nel celebrare la Pasqua, come conseguenza e frutto della Pasqua. E’ la fede infatti che ci invita a celebrare solennemente la Pasqua tradizionale, la festa più grande dei cristiani. Essa capita nel tempo più promettente dell’anno, la primavera, tempo di rinascita e di ripresa di tutta la natura, e prende il suo profondo significato dalla Resurrezione di Gesù. Lui è al centro dei “festeggiamenti”, Gesù Cristo, l’inviato del Padre per l’umanità, bisognosa di guida e di compassione celeste, secondo il Vangelo. Lui, ha compiuto la sua missione di salvezza spirituale per ogni uomo, rivestendo l’immagine dell’uomo nuovo, facendo morire in se stesso il vecchio uomo fatto di debolezze e di cedimenti. Lui, con la sua Risurrezione, ci ha parlato e promesso la vera Rinascita dal peccato e dalla morte, sull’esempio del chicco di grano, che piantato in terra muore per scoppiare di vitalità producendo la spiga, pane e vita per l’uomo. La Pasqua di Liberazione degli Ebrei ha fatto spazio alla Pasqua di Rinascita in Dio per chiunque si affida a Gesù. Egli nell’Ultima sua Cena, Prima Pasqua della Nuova Alleanza, offrì misteriosamente il suo corpo e il suo sangue come cibo di vita: “Prendete e mangiate”, “Prendete e bevetene tutti” , disse, così farete “Memoria” del Dono di Dio all’umanità. E’ nell’Eucaristia, nell’incontro con Gesù, pane e gioia di vita, la vera celebrazione della Pasqua del cristiano.
AUGURI! BUONA PASQUA!